24 giugno 2023

Knowledge | la storia dei "Race Records"


Oggi Vi raccontiamo la storia dei Race Records, parte fondamentale della storia della Black Music in America, e quindi dell'Hip Hop in futuro.

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La storia di questi dischi, e della loro nascita, è molto importante per comprendere al meglio la struttura che ha, e che ha avuto, l'America fino a pochissimo tempo fa a livello storico e Culturale, visto che è proprio questo vissuto che ha creato le foundations da cui poi si sono nati molto temi della Cultura Nera americana, sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista musicale, aspetti che poi spesso nella cultura Afromericana si intrecceranno.  

Tornando in dietro nel tempo, ovvero, nei primi anni del 1900 negli Stati Uniti dove i dischi erano utilizzati per lo più per vendere i grammofoni, per cui la loro vendita avveniva all'interno dei negozi di mobili e arredamento, e il loro costo era comunque elevato per le persone di colore e la maggior parte delle persone di colore non potevano permettersi di comprare dischi e grammofoni, per cui la maggior parte della produzione musicale dei tempi era rivolta verso la classe media bianca. 




Col passare degli anni, verso il 1920,  i costi della produzione dei dischi iniziò ad abbassarsi e questo permise l'entrata dei dischi e dei grammofoni anche nei negozi di arredamento per neri, in quanto in tempo di segregazione i negozi erano ancora divisi per colore, per cui c'erano i negozi per bianchi e per neri, dove la stessa proposta musicale per bianchi e neri era molto diversa.

Nel 1920 Perry Bredford un pianista e compositore di colore convinsse l'executive della Okeh Records "Fred Hager" a registrare Mamie Smith, così nello stesso anno naque il disco "Crazy Blues"/"It's Right Here for You" il quale vendette 75,000 copie nel primo mese ad un audience di persone di colore, questo successo convinse la Okeh a lanciare una serie di dischi chiamata "Original Race Records", queste serie venivano lanciate esclusivamente attraverso la stampa di colore.

Nel 1900 c'erano già alcuni artisti di colore che incidevano dischi, ma molto sporadicamente, e questi venivano pagati solo a disco, mentre la nascita dei Race Record ha creato un mercato anche all'interno della popolazione Afroamericana che contribuì a dar di fatto lavoro a molti cantanti di colore in modo più costante, ciò fece crescere anche i "Black Race Records Markets", infatti dopo il successo della Okeh Records molte altre case discografiche fecero uscire la loro serie di Race Records.


I generi che venivano prodotti principalmente dalle Race Records erano il Blues, il Gospel, Jazz, Rhythm Blues, Spiritual, il termine venne  "Race Record" venne coniato da Ralph. P. Peer che lavorava per la Okeh Records, questo nome serviva per far comprendere che il target della musica che veniva prodotta era per la popolazione di colore, sebbene anche molti bianchi iniziarono a comprare questi dischi. 

Sebbene al giorno d'oggi il termine ha un evidente connotazione razziale, la stampa Afroamericana del tempo utilizzava il termine "Uomo di Razza (Race Man)" o "Donna di Razza (Race Woman)" per segnalare una persona che manifestava orgoglio, interesse e supporto per le persone e la cultura Afroamericana.

Il termine venne usato fino al 1949 dove Billiboard dal 1940 stampava la classifica dei Race Records, ma da quell'anno in poi il termine "Race Records" venne cambiato in "Rhythm and Blues" ,nome che detiene tutt'ora.



Nonostante tutto questo la maggior parte delle etichette che producevano i Race Records erano sotto-etichette di etichette di proprietari bianchi, fu qui che nel 1921 nacque grazie a "Harry Pace" la prima etichetta Afroamericana, creata per la comunità Afroamericana stessa, la "Black Swan Records", molto interessante che Harry non produsse solo musica di tipico stampo Afroamericano come Blues, Gospel ecc. ma anche opera, lirica. Il suo obiettivo era quello di portare a un integrazione anche culturale del popolo di colore all'interno della Cultura Americana, anche se il motto dell'etichetta era "L'unica etichetta di colore genuino, le altre sembrano solo di colore"



La crescita di questo mercato portò ad avere sempre più etichette specializzate nella Black Music e dopo la seconda guerra mondiale il popolo di colore iniziava ad essere più integrato rispetto agli anni 20, anche se la strada era ancora lontanissima dal raggiungere la parità di diritti, ma in questa fase di integrazione furono tre le etichette che produssero e divennero, dagli anni 40 agli anni 70, simbolo della Black Music. La prima fu l'"Atlantic Records", fondata nel 1947, che portò alla luce artisti come Ray Charles, Aretha Franklin, Otis Redding e Wilson Pickett. 

Inoltre proprio l'Atlantic  divenne la distributrice della seconda di queste etichette la "Stax Records", fondata nel 1961, il quale nome deriva dalla fusione del nome dei due proprietari, divenne conosciuta per per il suo suono crudo e secco, che portò alla luce artisti come Booker T. & THE M.G.S, Rufus Thomas, Sam & Dave, Isaac Hayes ecc. 

La terza fu la Motown Records di Detroit, nata nel 1959  da Berry Gordon, che prende il nome da "Motor Towns", Detroit è sempre stata conosciuta per essere il grande polo della produzione automobilistica degli USA, la quale venne conosciuta invece per un suono più morbido che fondeva un po' un concept più pop all'interno del proprio sound, la quale portò fuori artisti come i Miracles, Diana Ross, Marvin Gaye, Temptations ecc.

Fu proprio attraverso queste etichette che nacquero generi come il "Soul" e il "Funk" da cui poi l'Hip Hop trasse a piene mani con l'ispirazione e con i campionamenti. Fu quindi la nascita di queste Race Records a permettere la nascita dei generi che tanto amiamo, questo grazie alla libertà che venne data ai musicisti di colore nella libera espressione artistica, ma soprattutto attraverso uno stipendio costante, con cui poterlo fare, e una visibilità maggiore.

E' importate ricordare che molti di questi artisti, nati all'interno di queste Race Records, furono i primi a immettere messaggi conscious all'interno delle loro canzoni per supportare i la lotta per la conquista dei diritti civili in America. Interessante è, inoltre, poi la partecipazione di queste etichette nella creazione delle prime "House Band" con composizione mista, bianchi e neri, sono, infatti, molte le interviste dove al loro interno troviamo le frasi "si pensava solo a fare musica indipendentemente dal colore", per cui furono dei grossi motori anche per l'integrazione vera e propria tra Bianchi e Neri, ciò dimostra come la musica è sempre stata veicolo principale contro il razzismo e le differenze, nota che riverbera molto all'interno dei core points all'interno della Universal Zulu Nation. 





Fonti:



https://www.blackhistory.com/2020/02/billboard-magazine-rb-songs-race-records.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Race_record

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