14 maggio 2013

Il 5 Pointz verso la demolizione: un simbolo che scompare

Il brano che leggerete non è altro che una traduzione di un articolo in inglese, apparso sul blog Inhabitat New York City, in reazione all'annuncio di chiusura/demolizione del 5 Pointz, architettura-archivio del writing mondiale. Buona lettura.

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A settembre si era fatto un tour per i centri culturali e di arte di Long Island, che sono parte dell’iniziativa “72 hour urban action” per salvare il LIC dalla gentrificazione inarrestabile attraverso
uno sviluppo economico e artistico. Ma per uno di questi riferimenti storico-culturali potrebbe essere tutto vano. Il 5 pointz, la mecca dei graffiti, è destinato a essere demolito nel 2013 per fare spazio a degli appartamenti di lusso poco importanti  sia dal punto di vista culturale quanto storico. Demolendolo non solo si distrugge un simbolo di culto che attrae artisti da tutto il mondo, ma potrebbe anche avere delle conseguenze sociali negative per tutto il quartiere.
Appena fuori da linea 7 della metropolitana, situato in vecchio ed abbandonato deposito, il 5 Pointz abbraccia un intero isolato cittadino, calamitando graffitari, personaggi hip hop e turisti. Lo scorso marzo, nonostante tutto, Jerry Wolkoff, il proprietario dello stabile, ha annunciato il piano per la sua demolizione, facendo di questa pietra miliare l’ennesima vittima della gentrificazione e della corsa dissennata alla speculazione edilizia.


Artisti e attivisti comunitari, comunque, non la faranno passare liscia. Non solo stanno protestando contro la distruzione di una dei più importanti riferimenti hip hop nel paese, ma hanno realmente paura di una vera epidemia sociale che potrebbe nascere dalla sua scomparsa: il 5 Pointz è infatti uno dei pochi posti in cui il writing è legale. Resta poi il fatto che lasciare gli artisti senza i mezzi per potersi esprimere significherebbe una ricaduta del fenomeno del tagging nelle strade e nelle metropolitane, creando un ondata di vandalismo.

“Sarebbe una beffa per il quartiere” dice il writer Gwiz in un intervista al The Guardian. “Una beffa per la comunità. Questa è la storia dell’hip hop, con la musica, il breaking e l’arte… Un pezzo di stroria verrebbe distrutto.” Gwiz indica un intera sfilza di nomi di writer deceduti, leggende della scena newyorkese, scritti con spray rosa lungo la parte superiore del deposito.
Quando visitammo per l’ultima volta il 5 Pointz, Meres One, suo curatore sin dal 2002 ci portò in tour verso i pezzi più famosi di questo museo, incluso il suo famoso “batman e Robin” vicino all’entrata. Discutemmo della necessità di preservare questo posto dalla gentrificazione e si parlò della sua importanza storica, sia per New York, ma anche per tutti i writer sparsi per il mondo.


“Vengono dall’Italia, dalla Germania, dalla Russia, dalla Spagna” dice Meres One al The Guardian. “In estate puoi vedere DJ, breakers e MC, non è sola una cosa da writer.” Durante le estati più di 110 artisti creano e espongono i loro lavori al 5 Pointz.

Meres One divenne curatore nel 2002 sostiuendo Pat DiLillo, il fondatore del progetto originale del 1993, che ha chiamò The Phun Phactory. Non solo fu creato come un luogo d’incontro per i writers per esprimere la loro arte senza il timore di incappare in guai giudiziari, ma anche per scoraggiare i graffiti sparsi per la città, permettendo agli artisti di mostrare i loro lavori in una vetrina più formale.

One insiste sul fatto che questa demolizione creerà una nuova ondata di vandalismo “questo che sto facendo è offrire uno sfogo, e fin quando lo faranno qui non andranno a farlo da altre parti”.



Per quelli di noi che hanno vissuto New York durante gli ’80 e i ’90 sanno che una eventuale esplosione di vandalismo di ritorno non è una cosa così remota. Oggi la maggior parte delle costruzioni e delle metropolitane sono prive di ogni graffito a cause delle severe leggi anti vandalismo, ma non potranno mai bastare per una nuova generazione di artisti in cerca di uno sfogo creativo. Nonostante quello che molti considerano essere la fine del 5 Pointz, ancora può esserci speranza per mantenere questo simbolo in vita. Durante l’iniziativa  72 Hour Urban Action abbiamo parlato con il consigliere Jimmy Van Bramer che rappresenta il LIC. “La gente dovrebbe vivere in una città sostenibile, con economie che aiutino a mantenere le identità culturali locali.”. Gli attivisti dovrebbero mettere pressione alle autorità politiche locali per riconoscere il 5 Pointz come “riferimento storico”.

[Source: Will Giron, "Queens Graffiti Landmark 5 Pointz is Set to be Demolished in 2013".
Traduzione: akhi Flavio.]

4 commenti:

  1. che possiamo fare per impedirlo?

    TwistedRock

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  2. Sarebbe una grande perdita di una testimonianza dell'espressione artistica urbana.... speriamo fino all'ultimo si riesca a salvare evitando nuovamente che gli interessi economici siano l'ennesima prova di quanto possano nuocere questo movimento.

    Lino

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  3. Potete tutti condividere e firmare la petizione on line contro la demolizione del quartiere che è ritenuto La Mecca per i graffiti artists and hip hop culture lovers:

    http://www.ipetitions.com/petition/support5pointz/

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  4. A tal proposito segnalo anche il seguente articolo, che fornisce anche ulteriori dettagli sulla questione

    http://2phecrew.blogspot.it/2012/08/traduzione-il-piano-di-demolizione-del.html

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