Successe poco più di 41 anni fa, nel bel mezzo di un parco del South Bronx - un momento che cambiò per sempre Benjy Melendez e la sua gang di strada e rock band, i Ghetto Brothers, non che la storia della musica. Quando sentirete lui raccontarlo, sembrerà come se l'avesse vissuto ieri.
"I miei fratelli arrivarono nel pomeriggio e iniziammo a suonare. "I'm Your Captain" dei Grand Funk Railroad", dice Melendez, voce dei Ghetto Brothers. "Poi mi dissero che alcune altre gang stavano cercando i Roman Kings e stavano picchiando le persone lungo la strada. Guardai Black Benjy e dissi, 'Prendi sette o otto Ghetto Brothers, niente armi, prendete i leader e portatemeli'. Circa una mezz'ora dopo arriva un tipo di corsa, dicendo, stanno picchiando Benjy!". Dissi "Muoviti, andiamo!" Camminammo sulla 163rd Strada fino a Stebbins Avenue, giù per Horseshoe Park. Quando arrivai in fondo alla tromba delle scale vidi il suo sangue. Oh Mio Dio!"
In quel giorno giaceva morto nel parco Cornell Benjamin, a.k.a Black Benjy, che era diventato l'aiutante di fiducia di Melendez (a.k.a. Yellow Benjy). Ma invece di scagliarsi con la violenza nella vendetta, Melendez chiamò i leader delle altre gang per un summit di pace. I Ghetto Brothers si erano trasformati da burberi protettori di quartiere, ad organizzazione politica che contribuì a creare la basi per la nascita dell'Hip Hop.
Il retro originale dell'album Power Fuerza 1971 |
Alla prima vista, la storia di Benjy Melendez sembra familiare e semplice. Essendo stato uno dei maggiori leader di gang di strada del Bronx come i Savage Nomads, Savage Skulls, e i Ghetto Brothers. Benjy e la sua banda di fratelli (Robert e Victor Melendez, che è già passato a miglior vita, insieme con Chiqui Concepción, Luis Bristo, David Silva, Franky Valentin, and Angelo Garcia) lasciarono la vita delle gang per concentrarsi sulla musica. La formazione originale era formata da Benjy alla voce solista, Robert il fratello di Benjy alla chitarra ritmica, Victor il cugino di Benjy al basso, Chiqui Concepcion alle congas, David Silva alla chitarra solista, Angelo Garcia alle percussioni e Franky Valentin ai timbali.
Ma la loro musica, il seminale Latin Rock, è stato registrato in modo indipendente, perdendosi così nella confusione, e adesso 40 anni dopo, il solo album che abbiano mai registrato, Power Fuerza è stato ristampato dalla Truth & Soul Records per una nuova generazione di ascoltatori.
E' un'altra storia alla Sixto Rodriguez, solo che questa volta riguarda un rocker portoricano di New York, e non un Chicano di Detroit.
Mentre Rodriguez, il soggetto dell'acclamatissimo documentario di quest'anno "Searching For Sugar Man" era più sullo stile del cantautore Bob Dylan, i Ghetto Brothers erano un collettivo, la cui musica era guidata dallo staccato del ritmo delle chitarre ritmiche, delle percussioni Afro-cubane, dal funk degli anni 60, e da uno stile di canto doowop. Erano una jam band che a volte evocava gruppi come Sly and the Family Stone, The Original Mother of Invention, pop psichedelico come Vanilla Fudge, e certamente, i Beatles. Mentre la loro traccia di spicco "Ghetto Brothers Power" platealmente presa in prestito dalla canzone di Sly "Wanna Take You Higher," è una dichiarazione dalle strade di un centro urbano che stava letteralmente bruciando dalla base con incendi dolosi quasi quotidiani.
South Bronx anni 70 |
Nelle loro canzoni troviamo un'abbondanza di sentimento, dal Bugaloo doowop di "I saw a tear", al Brit-pop cha-cha di "There Is Something In My Heart". Ma la loro forza stava nelle registrazioni di Jam Session libere come "Got This Happy Feeling" la quale sembra un precursore sia per gli Afrobeat di Fela che per il post-punk suburbano di The Feelies.
Secondo Melendez, la canzone è stato il risultato di un felice incidente. "L'ingegnere addetto alla registrazione disse, 'Avete un'altra canzone da registrare, dovete farla.' Così dissi 'Non abbiamo altre canzoni' e mio fratello disse, 'ascolta, hai questa Happy Feeling', e io dissi, 'ma non l'ho mai finita'. Così lui rispose, 'uomo, basta che non dici niente'. Per cui, quando senti che mi metto a ridere è perchè non ho detto niente."
E' stato questo spontaneo spirito d'improvvisazione che permise a Melendez e ai Ghetto Brothers di cambiare marcia quando si confrontarono con la morte di Cornell Benjamin. In questo estratto dal documentario degli anni 90 Flying Cut Sleeves di Henry Chalfant e Rita Felcher, Melendez spiega come e perchè organizzò questo summit per la pace fra questi belliggerosi membri delle gang. Nel libro del 2005 di Jeff Chang Can't stop won't stop: A History of the Hip-Hop Generation troviamo documentato che uno dei presenti al South Bronx Boy's Club quel giorno era Afrika Bambaataa, che trasse l'ispirazione per lanciare i party nel suo quartiere, che molti storici concordano definire come le basi per la nascita dell'Hip Hop.
Questa connessione abbastanza interessante con Benjy Melendez rivela una inaspettata verità sull'Hip Hop, che sebbene si sia evoluto in un genere che sembra sconnesso dal rock e dalla cultura mainstream americana, le sue radici sono state influenzate da un rocker portoricano ebreo di New York .
"La mia famiglia era discendente dai Marranos della Spagna," ha detto Melendez, riferendosi alla parola dispregiativa usata per descrivere gli ebrei nascosti in Spagna e in America latina. "Mio Padre tirava le tende e leggeva le scritture, poi il sabato ci mandava nelle strade a giocare, così nessuno avrebbe potuto avere l'impressione che fossimo ebrei." Negli anni 80 Melendez diventò attivo in una sinagoga del South Bronx. "Un donna nella sinagoga chiese il mio nome e risposi Melendez e lei disse,
'questo non è Ebreo è Spagnolo'. E io dissi 'qual'è il tuo nome?' e lei rispose 'Epstein', e io risposi, 'Questo non è Ebreo è tedesco.' Poi venne da me e mi porse le sue scuse."
'questo non è Ebreo è Spagnolo'. E io dissi 'qual'è il tuo nome?' e lei rispose 'Epstein', e io risposi, 'Questo non è Ebreo è tedesco.' Poi venne da me e mi porse le sue scuse."
Il fascino che Melendez aveva per le gang di motociclisti californiani lo indusse a creare una nuova moda, vestendo i colori che poi divennero una delle fondamenta della moda per i giovani appartenenti alle gang di periferia degli anni 70.
"Un giorno guardai un film con qualche amico, questo film s'intitolava Hells Angels on Wheels [1967, ndr]. Quando vidi gli Hell's Angels (una gang di rockers del film) e vidi i loro colori, mi dissi: anch'io posso fare questo!" ha detto Melendez. "Andai al negozio di tessuti e comprai un pò di feltro, tagliai rockers. Andai da Harry's sulla Southern Boulevard, presi le lettere, le stirai sopra a rockers e poi disegnai un logo sul feltro e il tutto venne poi cucito sulla giacca. Da lì in poi, un sacco di gruppi iniziarono a fare la stessa cosa."
Un sacco di ragazzi più vecchi avevano giacche in pelle. Avevano i colori ma erano messi sulla pelle. Così visto che non ero un motocilista, dissi mettiamoli sulle giacche della Lee." La frase "Flying Cut Sleeves" attribuita da Melendez a Black Benjy, era un riferimento al fatto di indossare queste giacche in jeans con le maniche tagliate, sfoggiando i colori della propria gang.
La classica "flying cut sleeves" dei Ghetto Brothers |
Poco dopo il summit di pace fra le gang, Melendez aveva ricevuto la visitata di un organizzatore delle Black Panther chiamato Joseph Mpa. "Mi disse, 'perchè non prendi tutta questa energia e fai qualcosa di costruttivo per la comunità' -- i fratelli non possono uccidere i fratelli" ha detto Melendez. "Avevo un meeting con il presidente, il vicepresidente, e i capi-battaglia (warlords) della mia divisione e dissi, fratelli ho intenzione di cambiare le fondamenta". Ci toglieremo i nostri colori, ci metteremo i berretti, e inizieremo a ripulire la comunità, tenendo alla larga gli spacciatori, iniziando a dare cibo gratis.."
Melendez iniziò una lunga collaborazione con la United Bronx Parents, un'organizzazione di servizio sociale gestita dall'eroe locale Evelyn Anotinetty, e inoltre s'impegnò con gli attivisti per l'indipendenza portoricana. Se ascolti la ristampa di Viva Puerto Rico Libre puoi sentire che Melendez a differenza del classico prototipico Nuyoricans aveva una grande padronanza dello spagnolo, dando così a questo inno una sensazione di autenticità che anticipò l'età politica della maggior parte della salsa degli anni 70.
Sebbene Melendez fosse una forza centrale nella creazione della collettività in strada e nell'atmosfere di quei party che influenzarono l' Hip Hop, non ebbe la comprensione del fenomeno e non ne vide la forte potenzialità e la connessione. "Dopo il trattato di pace avvenuto dopo la morte di Black Benjy, i Ghetto Brothers suonavano ogni venerdì sera," ha detto Melendez. "Afrika Bambaata si accorse di questo potenziale e lo portò al livello successivo. Quando vidi queste feste per la prima volta, con i ragazzi ballare, guardai mio fratello e dissi, sembrano come la pentecoste, perchè vidi che giravano in cerchio, nello stesso modo che vedevo fare in chiesa . Così mio fratello disse, 'No Benjy, questo si chiama hip-hop!'. Mi guardarono e mi dissero "che problemi hai?!"
Benjy Melendez negli anni 70 |
Nell'Hip Hop il legame con il rock è accuratamente nascosto, ma in qualche modo anche ovvio. Lo si può sentire in uno dei primi classici Hip Hop, "Planet Rock" di Afrika Bambaataa, che campionò la visionaria band tedesca chiamata Kraftwerk, nella canzone "Body Rock" dei Treacherous Three o nella meno conosciuta "Body Music" dei The Strikers , la quale spinge al "rock, rock to the punk rock." Ma questo piccolo frammento, mostra inoltre il ruolo cruciale e il contributo che hanno dato i Nuyoricans nel Writing, Breaking e Djing.
Nei primi anni 80, quando l'hip hop iniziò ad avanzare a grandi passi, i Ghetto Brothers reinventarono se stessi, come cover band dei Beatles con il nome Street the beat. "Una volta abbiamo fatto anche l'apertura a un concerto di Tito Puente come i junior beatles," ha detto Melendez, che iniziò all'età di 11 anni a cantare con la band, e che poi suonò costantemente con loro fin da allora. Con i Street the Beat facevamo cover dei beatles nell'angolo di strada di Greenwich Villagge e secondo Melendez, anche alle feste private dei Rolling Stones, dei Police, e delle celebrità Hollywoodiane. "Diana Ross camminò verso di me mentre stavo suonando e mi mise 100 dollari nella tasca!" ricorda.
Da allora, è stata una lotta per Benji, che, a 60 anni, soffre di insufficienza renale ed è stato in dialisi. Anche se ha lavorato come consulente alla United Bronx Parents per 30 anni, negli ultimi due anni ha dovuto smettere per via dei suoi problemi di salute. Più o meno quando iniziò a lavorare come consulente, incontrò e sposò la sua seconda moglie, Wanda, con la quale ha avuto sei figli - più altri due avuti dal primo.
Nonostante i suoi problemi di salute, Melendez è veramente entusiasta di questo rinato interesse per i Ghetto Brothers - risultato dovuto ad un accumulo di varie cose. Il libro di Chang Cant' Stop Won't Stop e l'apparizione dei Ghetto Brothers alla conferenza di Seattle nel 2004 chiamata Experience Music Project, oltre alle apparizioni di Melendez con Afrika Bambaataa alle conferenze durante gli ultimi dieci anni. Ma la band - attualmente composta dalla voce di Benjy, suo fratello Robert alla Chitarra ritmica, suo figlio Joshua alla chitarra solista e al basso, e al figlio di Robert Hiram alla batteria - è molto di più che un gruppo fatto solo per nostalgia dei bei tempi. "Adesso abbiamo un sound completamente diverso, e proviamo costantemente in studio," dice Melendez. "Speriamo di poter presto andare in tour e registrare un nuovo album."
[Source: Ed Morales, "The Story of How a Puerto Rican Jew Jump-started Hip-Hop".
E così si presentarono tutte le gang nere e scure del Bronx.Le famiglie più piccole,Liberated Panthers,King Cobras,Majestic Warlocks,Ghetto Warriors,Flying Dutchman.Quelle affamate di gloria,Young Sinners,Young Cobras,Young Saints,Young Saigons,Roman Kings.Quelle affermate,Turbans,Brothers and Sisters,Latin Aces,Pacemakers,Dirty Dozens,Mongols.E le grandi famiglie,Javelins,Bachelors,Savage Nomads,Savage Skulls,Black Spades e Seven Immortals[...]
RispondiEliminaI presidenti,vicepresidenti e signori della guerra,compreso un giovane Black Spade che si faceva chiamare Afrika Bambaataa,occuparono le sedioline pieghevoli disposte in cerchio in mezzo al campo da gioco[...]Poi Suarez ricordò agli altri capi che erano lì perchè Black Benjie era morto per la pace,quindi aprì il dibattito.Si alzò per primo Marvin"Hollywood"Harper,smilzo reduce del Vietnam e membro nero dei Savage Skulls in baschetto e camicia militare grigia sotto le insegne del gruppo."Quando ho sentito della morte di Benjie,ho detto a fratello Charlie dei Ghetto Brothers che ero pronto ad ammazzare per Benjie,Charlie mi ha detto di no,così non l'ho fatto.Se i Ghetto Brothers vogliono la pace,che pace sia."[...]Quindi si fece avanti Benjie Melendez,guardando dritto negli occhi dell'assassino di Black Benjie."Amico,tu hai strappato la vita a un nostro fratello,Non vuoi che torniamo una gang,vero?Perchè io ti conosco.Eri alla riunione e mi hai detto che volevi uscirne vivo.Il fatto è che non siamo più una gang.Siamo un'organizzazione.Vogliamo aiutare i neri e i portoricani a vivere in un ambiente migliore".Suarez e Vincenty divisero le gang in tanti gruppi di lavoro più ristretti per discutere i dettagli del trattato di pace,che fu stilato come segue:
A tutti fratelli e sorelle,siamo tutti fratelli che vivono negli stessi quartieri e abbiamo gli stessi problemi.E sappiamo che combatterci tra noi non risolverà i nostri problemi comuni.Se vogliamo fare della nostra comunità un posto migliore per le nostre famiglie e per noi stessi dobbiamo collaborare.Noi che abbiamo firmato questo trattato promettiamo la pace e l'unità per tutti.Tutti noi che abbiamo firmato questo trattato di pace d'ora in poi saremo noti come La Famiglia.[...]Questa è la pace che giuriamo di mantenere:Pace tra tutte le gang e un'unità potente
(Jeff Chang-Can't Stop, Won't Stop)
La mia parte preferita del libro :)
TwistedRock.