17 settembre 2013

Libri Hip Hop | Recensione "Style:Writing from the Underground"

Continua la serie di recensioni riguardanti libri che parlano della Cultura Hip Hop, questa volta Ahki Smogone ci presenta "Style: Writing from the Underground", un libro riguardante il Writing. Peace!

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Titolo: Style: Writing from the Underground
Autore: stampa alternativa in association with IGTimes
Editore: stampa alternativa in association with IGTimes
Anno Pubblicazione: 2008 (Quella del 2008 è l'ultima, ce ne sono molte altre antecedenti)


Se cercate un libro che parli dello spirito del Writing questo è quello giusto. Un volume che parla del Writing attraverso la voce di alcuni dei primi writers, i quali hanno contribuito all'evoluzione di questa disciplina grazie alla continua ricerca ed il continuo miglioramento apportato al loro lettering e di conseguenza al loro stile, tra i writer intervistati possiamo trovare PhaseII fondatore di Omega Zulu Maasai.
I commenti e i racconti sono molto diretti e taglienti e rappresentano la vera natura del Writing e dei suoi pionieri, un'espressione diretta di se stessi e del proprio stato d'animo attraverso quest'arte. Trattando diverse tematiche fra le quali la differenza fra il nome Writing e graffiti, lo stile del lettering,  i wildstyle, il rapporto tra writing e gallerie d'arte e molto altro. Tra l'altro è uno dei pochi libri tradotti in italiano.


Vi lasciamo ad alcune parti tratte direttamente dal testo originale.

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"Il materiale fotografico qui presentato è costituito da vere e proprie foto d'epoca, in molti casi unica documentazione esistente. Queste foto furono scattate dai writer stessi."

"Hopped on the railroad played the conductor everywhere i went i always tucked a marker in my jacket tagged it where i went cuz we're just the products of the environment. " Mc Search
"Se vuoi parlare delle fondamenta di base, devi parlare di firme (Tag). Son state le firme ad introdurre i writers alla pratica di elaborare le lettere, e bisogna tenerlo sempre presente." PhaseII

"Per prima cosa non si chiamano nemmeno graffiti, si dice writing. Graffiti è un termine sociologico che si è iniziato ad usare nei confronti della cultura durante gli anni 70'." Iz The Wiz

"Furono i media i primi a usare la parola graffiti, un termine che si legò poi alla cultura come un'appropriazione indebita del fenomeno, volta a stigmatizzarlo come un abominio nel dibattito che aveva suscitato davanti all'opinione pubblica."

"I writer concordano senza dubbio che essere un vero writer (nonchè essere onesto verso la propria cultura) comporta un atteggiamento spirituale (soul) e una devozione che non possono essere sostituiti da nessuna mole di lavoro."

"Di rado si considera il fatto che la vita di un writer non è limitata alla bomboletta spray, ma coincide con le condizioni politiche e l'atmosfera della propria epoca. Si tratta di risposte all'ambiente circostante e allo stato di cose in generale."
"Una cosa che mi fa veramente andar fuori è sentire ragazzi in giro per il mondo che si fanno i viaggi e pensano di aver inventato qualcosa. Cercano di ignorare i padri fondatori, capisci?Ma non ha alcuna importanza se oggi guardano quello foto e dicono che sono marce, tipo,"oh, potresti farlo a occchi chiusi, lo potresti fare senza nessuna difficoltà", perchè senza quello che è stato fatto 25 anni fa, per quanto ai nostri occhi possa sembrare roba semplice, oggi non sarebbero dietro far proprio nulla." Vulcan

"Per quanto ne so fu a Brooklyn che iniziarono le crew". PhaseII

"Al pari dell'orgoglio e dell'alta considerazione che si nutrivano per la propria cultura tradizionale, così fra i writer il rispetto per il nome era una legge non scritta ma cruciale. Il nome personifica la tua esistenza e mancargli di rispetto era come un'aggressione alla tua integrità fisica."

"Una volta entratoci sul serio, diventava in qualche modo una parte integrante di te, una seconda natura." PhaseII

"Stanno cercando di mettersi al posto della gente che ha scavato le fondamenta, quando non hanno nemmeno versato l'acqua per il cemento. C'è gente che ha fatto quelle cose e non è nemmeno più qui per raccontarlo. La gente dovrebbe stare al proprio posto e smetterla di attribuirsi meriti che non gli appartengono." Lee 163d!

"Le possibilità tecniche della bomboletta sono diventate di dominio pubblico solo negli anni'80. Devi tener presente che i writer, nei primi anni '70, non avevano niente a cui riferirsi. Facevano pezzi e stili tirandoli fuori dalla propria testa. Dunque ci è voluta circa una decina di anni per sviluppare le tecniche che si usano ora." Vulcan

"L'idea iniziale delle lettere wild risale al 1973, non appena le lettere Softie leggibile (o"bubble") iniziarono ad allungarsi, fare giri, contorcersi, separarsi e ornarsi di frecce che spuntavano dalle estremità e dalle altre parti di cui erano formate le lettere. La loro adozione, come era successo con i pezzi, cambiò ancora il corso del writing.

"Quello che spero un giorno è di riuscire veramente ad acciufarli tutti, gente come Palo, Bot 707, Nic 707, Jinx II, a.c. kool, Take 5, Padre, Chain 3, Derby I, Spec II, gente del genere. Writers citati di rado che hanno preso certi ingredienti e gli hanno dato una forma, per mantenere lo stile a un certo livello. La gente di cui non senti mai parlare.A llora si potrebbe scrivere definitivamente la storia,parlare per giorni ed elaborare materiale mai toccato prima." PhaseII

"Molti writer continuano a fare pezzi con lo stesso tipo di stile, le stesse cose fondamentali. Poi moltissimi dei nuovi prendono lo stile dai maestri, lo riproducono e lo chiamano loro. Ma un vero writer distingue uno stile ricreato da uno originale. Spon

"L'obbiettivo. Qualità invece che quantità. Ecco un aspetto tipico dello stylist, la cui scelta di inseguire il pezzo definitivo gli dà la soddisfazione più grande. Il tempo non ha nessuna importanza per lo stylist, che vuole solamente vedere le sue idee trasformate in realtà."

"Sarebbe piuttosto interessante mettere in relazione la filosofia di una persona con le direzioni in cui decide di portare le sue lettere, e gli esiti sono sicuramente stupefacenti una volta che li hai davanti."

"Non importa se dipingevi negli anni 60', 70', '80 o '90, di base è sempre la stessa storia. Si tratta di individui che si esprimono, non solo che scrivono il proprio nome. Una persona che non sa nulla di questa cultura, troverà difficile capirlo. Vedrà le cose alla maniera in cui i mezzi di comunicazione le hanno fatte apparire sin dall'inizio." Coco 144

"Poca gente si rende conto che gran parte delle cose che vedono e sentono non sono vere. Ma una volta che una cosa viene scritta  o pubblicizzata diventa vera, che si tratti o meno di stronzate; è esattamente quello che è succeso. Molte delle cose che son state scritte su questa forma d'arte sono gran cazzate!
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"Le gallerie hanno un ruolo importante su quello che viene presentato al pubblico, ma non si tratta di ciò che facciamo. Quello che mettono in mostra non è mai la roba vera, hardcore, la roba mega che manda fuori  di testa i writer. Quello che vogliono per le loro mostre di solito è la roba più blanda, piatta e asciutta, ecco quello che vede la gran parte della gente. Dimenticati di Warhol, Johns e Pollock. Fanculo!. Non guardavi i loro lavori quando facevi i treni, quindi fanculo a tutti!!! Non puoi avere paura di dipingere quel cazzo che vuoi dipingere. La gente avrebbe bisogno di guardare un pò con i nostri occhi, dalla giusta prospettiva. Troppi di noi lasciano che qualcun altro abbia il controllo di quello che dovremmo controllare noi. L'espressione di se stessi." Vulcan

"Tecnicamente, la parola arte definisce qualsisi cosa sulla faccia della terra e anche oltre, ma i writer che hanno a che fare con il suo mondo continuano a domandarsi se siano artisti o no. Come se importasse veramente. Ho letto informazioni del tipo:"Ora è un artista serio (dato che non dipinge più)."Perchè? Perchè sei diventato commerciale o fai i soldi? Se sei un writer e anche per un solo secondo sei così stupido da pensare che la categoria di "arte" o "artista" hanno più onore, prestigio e validità di quelle di writer e writing, mi fai pena. Hai sicuramente bisogno di una lobotomia frontale. Se indugi in un'ideologia così insidiosa, non è sicuramente possibile che tu conosca o rispetti quello che fai. Il writing ha radici profonde e una lunga tradizione......Sono due gli elementi che fanno questa cultura quello che è. Il writer e il writing. Una volta che te ne allontani, fino a qualcosa di completamente diverso, ciò dovrebbe essere inquadrato nella sua prospettiva, perchè rappresentarlo come writing è una falsità." Phase II

"Lo stile è sempre stato l'impronta digitale del writer. Alcuni writer hanno stili così complicati da essere "illeggibili", ma a questo punto non ha importanza quale sia il nome perchè lo stile del pezzo ti dice chi lo ha creato..." Daze

"Non riesco a tornare a lettere più semplici. Faccio wilde style, più è selvaggio meglio è. Più è complicato più mi affascina,voglio che nemmeno gli altri writer riescano a leggerlo." d.c.3


"Fermarsi a uno stile solo è troppo facile. Come andare da nessuna parte. Ti devi sempre costruire le cose. Ecco in cosa consiste lo stile." Dome

"Cerco di dipingere alla stessa maniera in cui Michael Jordan gioca a basket, come Mike Tyson tira giù i pugili. Ecco la maniera in cui faccio i pezzi e non me ne fotte niente se riesco a farci mille lire o meno." Vulcan

"Si tratta di far parte di una lunga tradizione, sapere quello che rappresenta. Essere in contatto con la sua anatomia e anima profonda  significa  più che rendere omaggio a un passato, che in ogni caso ne è più che meritevole. Esisti per il fatto stesso della sua esistenza. Senza le sue fasi iniziali e tutto ciò che le ha seguite, nessuno degli aspiranti writer negli ultimi 25 anni starebbe dipingendo a un livello anche lontanamente paragonabile a quello presente. Dipingere le firme non era la vera anima del writing. L'anima del writing erano i sui writers ed è stata la loro anima a dargli forza, energia, potere che dura nel tempo e lo stile che ne è veramnete l'essenza. I writer sono stati la scintilla dell'incendio. Il writing senza il suo corpo di mentalità, sfida e furia sarebbe solo un vegetale, privo di movimento, cuore e anima. Uno scopo privo di sostanza e una vera e propria affermazione priva di senso...
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[Articolo: ahki Smogone]

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