R.I.P. QUEEN KENYA

 

Vi lasciamo con questo tributo a Queen Kenya, scritto da Leva57

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6 Luglio 2024, Londra UK 

Mi trovo seduta nello studio londinese dove sto registrando alcune puntate di un programma che andrà in onda in futuro, mentre scrollo l’homepage di Instagram e aspetto un ospite che è terribilmente in ritardo. In sottofondo c’è la prima traccia dell’ultimo album di Andre 3000. Guardo fuori, il cielo è grigio e piove.  

 A un certo punto la mia attenzione si ferma su un post di Zulu Timski e mi chiedo cosa come mai, dal nulla, abbia postato la foto in primo piano di Amber Cartha. Per chi non lo sapesse, Amber Cartha è il vero nome di Queen Pepsi aka Queen Kenya: la prima Zulu Queen della storia della Universal Zulu Nation. 

 Abbasso lo sguardo e leggo nella caption del post: “RIP Pepsi/Queen Kenya... Thank you for all the work you’ve put in UZN. Working with you was a pleasure. New York has lost a great Queen” (Riposa in pace Pepsi/Queen Kenya... Grazie per tutto il duro lavoro che hai dedicato alla UZN. Lavorare con te è stato un piacere. New York ha perso una grande Queen”). Nella foto in questione indossa un berretto nero con su la scritta enorme ‘ZULU’. Perchè lei era davvero così... fiera di essere la Queen per eccellenza della Universal Zulu Nation. 

Fu proprio Afrika Bambaataa a presentarmela all’entrata del battle di breaking dello Zulu Anniversary di non ricordo più quale anno, e che si svolgeva in una palestra nel Bronx, New York. ‘Amber mmmm Kenya mmm questa è Leva, o Carmen... o come la chiamo io The Italian Betty Boop... lei è la Zulu Queen italiana, Phase II ha voluto così e sono orgoglioso di presentartela”. 

Di lei, in quel momento, ricordo unicamente l’espressione umilmente emozionata, gli occhi pieni di amore e il cenno di un ‘sì’ che fece con la testa che ai tempi interpretai con un ‘ho capito cosa intendi, Bam’. Teneramente, quasi come una mamma, mi prese sottobraccio e mi accompagnò all’interno del posto. Mi disse che avrebbe fatto di tutto per affiancarmi nel mio ruolo. 

Da quel momento, non ricordo giorni in cui lei non fosse presente per me o non potessi contare su di lei, seppur abitassi dall’altra parte del mondo. Ogni volta che tornavo a New York lei c’era, con i suoi sms che mi aggiornavano sui programmi dei giorni successivi. Non conto nemmeno quante volte l’ho affiancata mentre militavamo in strada, letteralmente: quando allestivamo i banchetti, o distribuivamo pasti caldi ai senza tetto. Quando fermavamo le donne per strada per dare preservativi femminili e informarle di quanto fosse importante indossarli non solo per prevenire le gravidanze indesiderate ma anche per evitare malattie sessualmente trasmissibili. 

Ci fu un periodo in cui mi chiamava ogni fine settimana dicendomi “Io te lo ricordo, e spero tu possa cambiare idea, noi vorremmo che tu entrassi a far parte del World Council... te lo ricorderò sempre”. Era instancabile, una vera macchina da guerra che non si arrendeva mai. 

Nonostante io abbia dato le dimissioni dal ruolo di Zulu Queen e da membro della Zulu Nation da ormai qualche tempo, come lei mi ha insegnato, rimango sempre in contatto con coloro che successivamente hanno dimostrato amore e genuina gratitudine per il percorso che abbiamo intrapreso e quello che abbiamo costruito insieme, anche se le strade si sono separate o allontanate.  

Ed è così che mi piace ricordarla, con semplicità e umanità, ringraziandola immensamente perché dopo Phase II e Queen Saphire (Possiate anche voi riposare in Pace), se ormai quasi vent’anni fa c’è stato qualcuno che ha fatto sì che io avessi le direttive ufficiali aggiornate e le varie approvazioni durante tutto il mio periodo di militanza nella Universal Zulu Nation -  e per quello che fu Omega Zulu Maasai, il primo chapter italiano UZN storicamente riconosciuto ufficialmente a New York - beh... è solo grazie a lei. 

Un abbraccio umano e universale ovunque tu sia, che la terra ti sia lieve. 

REST  IN PEACE AMBER CARTHA AKA QUEEN PEPSY AKA QUEEN KENYA.  

Universal Peace to You All, 

Leva57